Dei perfetti sconosciuti: band emergente che punta tutto sulla musica

Interviste

Dei perfetti sconosciuti, è una band emergente toscana, nata nel 2013 che dopo varie vicissitudini ha trovato la sua formazione definitiva nel 2015, e da lì ha iniziato a fare sul serio. La loro è una musica rock-pop con influenze indie e elettro-pop, dalle sonorità e testi originali.

Abbiamo intervistato Paolo, voce e manager Dei Perfetti Sconosciuti, si definisce sognatore, noi aggiungiamo che è determinato e con una chiara visione dell’obiettivo che vogliono raggiungere come band.

Abbiamo fatto con lui un gioco chiedendogli di fornirci un aggettivo per ogni componente del gruppo, ed ecco cosa ci ha risposto…

Nicola – basso è IRONICO, anche quando suona!

Giulio – chitarra è CREATIVO necessariamente…

Enrico – batteria è PRECISO

Giacomo – chitarra e tastiere è ISTRUITO, mette ordine nel caos

Come è nato il nome della band?

Dalla volontà innata che abbiamo di fare i bastian contrario, oggi tutto si basa sull’apparire, nella società, ma anche nella musica. Noi siamo cresciuti ascoltando la musica degli anni ’90, il grange, il punk-rock, canzoni in cui gli artisti raccontavano lal loro vita, oggi questo accade solo raramente, l’artista è sempre più condizionato dalle case discografiche e dai media, si concentra sulla creazione del personaggio e non sui contenuti. Noi con il nostro nome abbiamo voluto spostare l’attenzione sulla musica, siamo il mezzo che la veicola, non importano i nostri volti e il nostro look… e poi se non riusciamo a sfondare ci resta la soddisfazione di aver scelto il nome giusto!

Le vostre canzoni trattano tematiche profonde: vita, amore, morte, sentimenti puri. Traete ispirazione dal vostro vissuto?

Tutti i testi sono scritti da me, Paolo. Ogni brano ha un volto: amici, familiari, conoscenti. Da un particolare, un avvenimento, una situazione personale prende forma un mondo che cerco di raccontare nei miei testi in maniera sincera. La mia sfida è riuscire a racchiudere in un brano scene di vita, sentimenti, emozioni. In questo i miei maestri sono la coppia Battisti/Mogol che con naturalezza riuscivano a trasformare un sentimento personale e specifico in qualcosa di universale in grado di trasmettere forti emozioni.

Da emergenti come vivete il rapporto con l’industria discografica?

Malissimo! Non cerchiamo un contratto con un’etichetta, aspettiamo di capire il nostro valore e vedere se qualcuno crederà in noi tanto da contattarci. Siamo indipendenti e felici perchè così possiamo garantire la nostra libertà creativa. Il disco che abbiamo realizzato rispecchia il nostro modo di essere e come ci vogliamo posizionare all’interno del panorama musicale italiano. Non abbiamo fatto un album con uno/due brani forti e gli altri riempitivi, abbiamo fatto un album in cui crediamo profondamente, sono tutte tracce studiate, frutto di lavoro e passione. Per noi rimanere indipendenti significa rimanere genuini ed avere il controllo sulla nostra produzione.

E’ da poco uscito il vostro primo album dal titolo omonimo, “Dei Perfetti Sconosciuti”, sarete in giro con dei concerti quest’estate?

Si, suoneremo in diversi posti, locali, feste, sagre soprattutto in Toscana. La nostra pagina facebook è sempre aggiornata con le tappe dei nostri concerti.

Il vostro è un percorso fatto di molta gavetta, avete mai pensato di partecipare a un talent?

Si, nel 2015 ho partecipato alle selezioni di X factor e non è andata come speravo, ma col senno di poi credo sia stato meglio così perchè, per come ci siamo evoluti, quella del talent non sarebbe stata per noi la strada giusta. In generale credo non sia una buona strada per chi vuol fare della musica la propria vita, almenochè non si sia dotati di forte tempra e di talento indiscusso come quei pochi casi che hanno avuto successo uscendo da un talent. Come sostenuto in porecedenza le case discografiche hanno la tendenza a decidere per l’artista e non vogliono che questo diventi famoso perchè altrimenti aumenta la sua indipendenza decisionale, quindi, secondo Paolo, preferiscono che dopo essere uscito da un talent l’artista abbia un moderato successo e poi sparisca nella penombra. Noi non puntiamo ad un pubblico ampio e poco interesato, noi puntiamo ad avere un numero moderato di fun che ci apprezzi veramente.

Concludiamo questa intervista con Paolo, giovane cantante dalle idee chiare, con un saluto a tutti gli amici di Musicstorm.

In bocca al lupo ragazzi!

 

 

 

Leave a Reply

Lost Password